sabato 15 marzo 2014

Assegnato il premio Isimbardi a Tiberio

Ieri mercoledì 12 marzo, in un teatro (il Dal Verme di Milano) stracolmo di gente, si è tenuta la giornata della Riconoscenza 2014. Evento che dal 1953 la Provincia organizza per conferire un riconoscimento a cittadini e associazioni del mondo culturale, sociale artistico, economico, sportivo, legati al territorio del milanese e che si siano distinti nella propria attività a favore della comunità.

E così è stato conferito, su proposta di Massimo Gatti, il premio Isimbardi alla memoria al nostro compianto Tiberio con le seguenti motivazioni : Sindacalista, nato a Vimodrone il 28 dicembre 1959, è stato attivo in ambito sindacale, politico e sociale. Stimato e apprezzato amministratore nei Comuni di Settimo Milanese e di Sedriano, fin dagli anni ottanta si è battuto contro l’utilizzo dell’amianto sui luoghi di lavoro. Dal 2010 inizia la sua battaglia per il riconoscimento della malattia professionale e contro la nuova legislazione che ha allontanato i tempi del pensionamento anche per le vittime dell’amianto. Muore il 3 marzo 2013.

Per noi tutti, amici e compagni, è stata una grandissima emozione e soddisfazione. Forte è stata la nostra commozione durante la cerimonia. Un giusto riconoscimento alle sue battaglie sindacali contro l’amianto nei posti di lavoro, che purtroppo ha pagato in prima persona.

sabato 8 marzo 2014

A Tiberio il premio Isimbardi Provincia di Milano

Lunedì scorso tre marzo, era un anno esatto che il nostro amico e compagno Tiberio ci ha lasciato. Il mesotelioma pleurico, tumore che colpisce le persone che sono state esposte all’amianto, ce lo ha portato via prematuramente.

Tiberio inizia a lavorare a soli 16 anni, imparando il mestiere di fabbro presso un artigiano. All’inizio del 1981 viene assunto alla FIAM (Fabbrica italiana ascensori montacarichi), dove avrà il suo primo contatto con l’amianto attraverso gli strumenti di lavoro, guanti e grembiule. A seguito dell’evoluzione della normativa antincendio, il suo contatto con l’amianto divenne sempre più consistente. La produzione di porte tagliafuoco creava notevoli quantità di polvere e sfridi di amianto e lana di roccia che si propagavano in tutta l’area di lavoro.

Nei primi mesi del 1988 prende coscienza della pericolosità dell’amianto e in qualità di delegato sindacale convoca il Consiglio di fabbrica (le attuali RSU) e ottiene un incontro urgente con i vertici aziendali, che negarono la presenza del suddetto materiale. Si rivolge direttamente anche all’ispettorato del lavoro. In seguito all’intervento dell’Unità Operativa Tutela Salute Luoghi di Lavoro (UOTSLL), nel 1989 l’amianto viene rimosso dall’azienda e l'anno successivo viene sostituito da fibra ceramica.